Concorso "Corpo di donna" - II edizione

Di  seguito verranno pubblicate tutte le informazioni riguardanti  il concorso letterario
"Corpo di donna " 2012 - II edizione



Avviso

Si ringraziano le autrici e gli autori, ma anche tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione dell'evento:
Luigi Chiarelli per la parte tecnica, Laura Papaccino e Paolo Castronuovo per la giuria insieme con Annalisa Scialpi, organizzatrice del Concorso e Mariangela Cellamare, Antonio Basile, per la gestione della sala messa a disposizione dall'U.P.A. di Martina Franca, presieduta da Sietta Ancona e, ancora, si ringraziano le varie collaboratrici dell'U.P.A., le signore Aurora, Gisela e Mariella.
Si avvisano le autrici e gli autori che non hanno potuto partecipare alla serata di premiazione, che è possibile ritirare premi e attestati in libreria.
Ancora... GRAZIE!


Autrici vincitrici della
II Edizione del Concorso Nazionale di Poesia
Corpo di donna: donna allo specchio”.
Sezione A
Prima classificata:
Mariagrazia Pagliara

Sul pianoforte untuoso, la poetessa..

Sul pianoforte untuoso, le mani
asimmetriche e sediziose esplicano
un belletto rosso fuoco. La testa
bella e smottata, accenna ai gatti sulle gonne
smesse, odore misto a liquidi rappresi in ombra
dentro bicchieri mai lavati. Sontuosi e agili,
occhi feroci, saltellanti,
sottraggono altra stagione alla compostezza
laida. La stessa che manca
alle foto di epoche ingoiate da millenni; immagini
che sovrintendono su un arcipelago di pizzi fascianti cuscini
sdruciti, sui toni dell'ocra o sporcizia.

Amo di lei
la cenere caracollata sui tasti, sradicati
e ingialliti, vecchi di molte stonature
e note consolanti; polvere grigia di sigarette
alegggianti una luminescenza privata che invoca
una pensione di sopravvivenza, avendo l'anima
già assolta
da intimi suicidi. Il fumo argina la pazzia
come una diga di mattoni secolari. La vecchia e il fumo
sono una canzone al veleno dell'oltraggio.

Sogno di finire anch'io dentro
un sogno in cui tutto sia votato al mito
della stessa chiaroveggenza anziana
e poetica. Folleggiarmi di salvezza.

Recensione di Annalisa Scialpi,
presidente di Giuria e organizzatrice del Concorso.
Poesia vera, sentita, in grado di tracciare un ritratto che non smette di incantare, incatenare, trasportando l'anima nei gesti, nella forza creatrice interiore di una donna dipinta nell'atto di plasmare un mondo dove l'appartenenza è sentita, annusata, vissuta... Un mondo dove il consunto è traccia di vissuto, di una realtà essenziale, senza belletti, ornamenti di facciata, schemi che incastrano ciò che è libero, dirompente; il ritratto di una donna che nel totalitarsimo essenziale del suono trova l'unica verità che le appartiene: l'amore. Quell'amore sempre cercato, cantato, vissuto, sentito, quella musica che, nei versi, ha librato il cuore di Alda oltre le mura di un manicomio, consacrandolo a una verginità elettiva.
Nel mondo di Alda, laidi non sono i bicchieri non lavati, gli odori rappresi; laida è la compostezza che sottrae aria. Laida è la composta quiescenza. Lo spirito dell'autrice scava, sui quei tasti inceneriti e stana una donna e la sua verità la cui immedesimazione è perfetta; la poesia, qui, è fusione di spiriti, di anime cercanti vinte e vincitrici per lo stesso fuoco che le unisce. C'è una tenerezza vibrante, nei versi dell'autrice, unita a consapevolezze che scrutano la singolarità di gesti consueti, sottrattendoli all'ordinario per rivelare la loro luce: una cenere rossa nel buio che disegna istantanee di un dramma personale, ma anche tracce di un'eroica resistenza. É dallo stesso fumo che il corpo rosso della speranza s'accende, in un'ascesi carnale e spirituale insieme sempre viva e consumata nell'atto dell'ultima estinzione della materia, rossa, trasformata in cenere.
Nell'anelito allo stesso naufragio della chiaroveggenza poetica, la poesia esaurisce, con la forza di una preghiera, un ardore che è suono intenso, nota anelante, folle, vissuta, sporcata, ma mai estinta, rotta, definitivamente spezzata. Alda ritorna, tra le righe dell'autrice, ancora su quel piano, a disegnare, su tasti consunti da brividi terreni di note eterne, la consapevolezza d'amore che è delirio folleggiante che solo appartiene alle anime amanti, incatenate dallo stesso suono, attraversate dalla stessa, vibrante, impaziente, benedetta e dannata consapevolezza d'amore.





Seconda classificata:

Fulvia Marconi

Con ali di farfalla

Calcando l'ardue strade della vita
con l'ali evanescenti di farfalla
e respirando l'intime emozioni
dal buon odor di grano e girasoli,
io mi confondo vorticando appena
nel cielo di un tenace scoramento
e le illusioni poi tarpano le ali
a chi tenta spiccare lieve il volo.
Mi lascio trasportare dalla brezza
infine, stanca, mi riposo un poco
su gemma appena nata di genziana
che ospita grazioso il mio abbandono.
Difficile spiccare un nuovo volo,
con l'ala ormai recisa dal destino
e l'esistenza non ha più illusioni
solo spinosi pruni di freddezza.
D'un tratto, un lieve ricciolo di vento,
dispiega leggermente l'ala fiacca,
io m'abbandono arresa a quel suo tocco,
vorrei volare in alto... Ma non posso;
poter salir lassù tra quelle nubi,
sul mandorlo fiorito e lì restare,
sembrare un boccio per un giorno appena
e come un lieve fiore poi appassire.



Sezione B

Prima classificata:

Grazia Liuzzi

Vibrante emozione

Nel silente cammin del mio esser
m'abbaglia quella soave figura
reale o illusoria,
percuote e tormenta l'animo
e con immane naturalezza
si pone al mio cospetto.
Forte è l'impeto nel mirar tanta bellezza.
Oh mio dolce amor
lasciami inebriare della tua essenza,
effimera creatura
fatta di profondi respiri.
Non allontanar l'anima e il cuor
lascia che io possa dissetarmi di cotanta meraviglia
fino a saziarmi
e poi ancora... e ancora.
Forte è il suon del tuo esser donna.
Aleatoria creatura,
tu sai come soggiogar l'ardire umano
nel turbinio passionale della tua femminilità.


Seconda classificata:
Elena D'Arcangelo

Basta una parola
Basta una parola per accendere
la speranza nei cuori assopiti.
Basta una parola per destare
alla vita ricordi materni
di tenerezze filiali.
Una parola può ferirti
scacciare la paura
sconvolgerti e turbarti
e dare inizio a una guerra.
La parola sincera
può sfiorarti come una carezza,
è come un abito elegante
che colora la tua personalità,
o come la nota giusta
che completa un rigo musicale.
Il vento mette le ali alle parole,
si spiegano nell'aria
come le penne remiganti
di un gabbiano svolazzante
qua e la' nel cielo inffinito.
Ci sono parole immerse nell'Universo:
parole comuni, quotidiane
ma l'arte, la musica
la poesia e la fede
sono parole in sintonia fra loro.
Ed io vi parlerò
di parole racchiuse
nello scrigno dell'animo mio
che parlano solamente
d'amore e d'amicizia.

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